martedì 21 maggio 2013

un passo dopo l'altro

Me lo ripeto sempre. Un passo dopo l'altro, un problema per volta.
Se fai così non solo non cadi, ma piano piano tutto diventa più semplice.

Certo mi rendo conto che se mi fermo a pensare... cazzo. Ma quante cose brutte mi sono successe? Non riesco nemmeno a capire come sia possibile continuare a pensare alla vita come un contenitore magico che prima o poi mi renderà felice. Eppure è così.

Mi sento tranquilla. Avverto la morte e il distacco da mio padre così differentemente da quello he ho provato per Alby. Per Alby era dolore che rimbombava, qualcosa che mancava e che manca. Tutto da costruire, sogni infranti, aspettative deluse. Per papà invece è come aver chiuso una scatola piena di cose... non so come spiegarmi. Ma ho tutto che mi parla di lui, ho davvero la vita piena di papà. E la scatola la apro e la chiudo quando voglio. È davvero come se fosse da un'altra parte e stesse per tornare.

Che cosa strana. Quali e quanti sentimenti dentro. Quanto è strano l'animo umano.

Non dormo a casa mia da una settimana. Sono tornata a casa come un ladro, veloce a prendere vestiti, accarezzare i miei bimbi pelosi (Pedro per la cronaca continua a perdere pelo... gli ho detto che bisogna che faccia da solo e che si tranquillizzi... che ora non è il momento di dargli gli ansiolitici...verrà il caldo e starà fresco). Eppure anche la mia vita di sempre mi chiama, ma sa aspettare. Un passo dopo l'altro. Un problema per volta.

Chissà se tutta questa sfortuna sia piovuta perché ho avuto tanti anni felici... vita cara, facciamo che ti fermi un attimo?

Fermiamo questo vortice di vicende? Oppure prova a girare nell'altro verso... a forza di girare mi hai strozzato...ora slegami.

Io continuo a mettere un piede dopo l'altro... te fai un po' come ti pare.

Grazie a tutti per il sostegno, come sempre preziosissimo. Meno male che avevo cominciato questo blog con tanto entusiasmo... e come si chiama il blog...no, vabbé, parliamone...

Ancora.





Io e mia sorella siamo cresciute a pane e de andrè...

ho avuto anche la fortuna di conoscerlo...(ecco, ora potete  vedere che sono stata anche fortunata... non sono solo una sfigata...) :-P

16 commenti:

  1. Pensavo proprio a questo, alle sfumature del dolore, ai significati, alle sue collocazioni nella vita, alle modalità del sentire.
    Non credo sia strano, la morte pre-nascita appartiene ad una sfera emotiva e sociale completamente diversa. Una scatola che non si potrá mai riempire.

    Quella del tuo papà trabocca, emana una luce che arriva fin qua.

    Lo sai che l'incontro con De André te lo invidio un bel po'...ma cosa gli hai detto?

    Il 16 Luglio '98 avevo da poco fatto l'orale e stavo per andarmene in UK. Non avrei mai visto i quadri della mia maturità, seppi il voto dai miei compagni.

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    1. Di certo cara elle posso dire di essere vaccinata a ogni cosa... alla morte prima della nascita, alla morte dopo malattia, a quella improvvisa come quella di papà... potrei scrivere un manuale di sopravvivenza... quand ho incontrato faber gli ho detto che ero cresciuta con le sue canzoni (banale...ma avevo 18 anni...)è stato bellissimo! Anche io avevo appena finito gli orali e poi sono andata in vacanza con gli amici al gargano. Un secolo fa, una vita fa. Ma che bella vita anche questa... piena piena piena di cose da dire, vedere e ricordare. ti abbraccio

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  2. Dalle tue parole emerge la tua solidità, che sicuramente deriva anche dal ruolo di sostegno e punto di riferimento che tuo padre ha saputo essere per te.

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    1. Dici? Io non so più se sono solida o se davvero è sempre la stessa sopravvivenza a spingermi... cmq papà è stato sempre il mio punto di riferimento insieme a mamma. Tutto quello che ho fatto, e che sono lo devo a loro

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  3. Mi dispiace tanto Silvia...non avevo capito che tuo padre fosse morto ora...pensavo che nell'ultimo post stavi ricordando la sua morte avvenuta qualche tempo fa!
    Ti abbraccio forte e con il cuore ti sono vicina1

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    1. Tranquilla! è che è strano pensare che in due giorni io abbia vissuto un dramma dopo l'altro... sembra assurdo anche a me...chissà se la vita sia soddisfatta e ora mi lasci stare un po'...

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  4. Oooh...
    ammirazione
    foto e autografi, che goduria!

    Viterbo '98
    Faber apriva il Tour estivo
    quanti ricordi di quella estate
    io dovevo essere a Saint Vincent e poi lui ha annullato la serata ricoverato in ospedale
    ..poi beh lo sappiamo non c'è più stata l'occasione..


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    1. sì è stato uno degli ultimi concerti, morì in autunno... un'emozione unica!

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  5. Un piede dopo l'altro, prendendosi tutto il tempo che occorre. La vita sembra prenda di mira ma poi si dovrà dare una pausa, lo fa credimi.

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  6. Silvia, sei proprio una persona speciale... ti abbraccio

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    1. ho ripensato a quando ci siamo viste... ti ricordi quando mi hai detto di tuo padre... e di tutto quello che ci accomunava... la vita è strana...

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  7. un passo per volta...ci vuole una grande forza per scrivere e pensare queste parole ora.
    Sei di conforto per tutti, anche per noi che ti leggiamo.
    Ma tu?
    chi ti sorregge Silvia?
    Ho paura per che tutto questo dolore ti faccia cadere.
    Se accadrà, io sarò lì dietro e ti aiuterò a rialzarti....

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    1. Ho paura anche io, sai? Sento di avere la forza di andare ancora avanti...per mamma, per mia sorella...e sento che presto cadrò. Ma ora è questo che sento di fare. Grazie di esserci.

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  8. non so proprio come commentare.
    solo, che se potessi ti abbraccerei. per quel che vale.

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  9. Silvia, hai una forza nel raccontare che ti contraddistingue.......percepisco proprio il tuo stato d'animo, quello che stai vivendo e .... non cadere!!! Noi ti saremo sempre vicine a sorreggerti.
    Ti abbraccio e virtualmente ti sono vicinissima!!!

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