lunedì 29 settembre 2014

Felicità

L'ho detto e ridetto mille volte. La felicità è un istante, un momento, un attimo. Non esiste la felicità perpetua (almeno secondo me). E per quell'attimo di felicità cosa non si darebbe.

Quello che resta è la serenità, la consapevolezza o la malinconia.

Aprendo fb oggi ho letto una frase molto bella di Trilussa (che amo molto)

C'è un' Ape che se posa su un bottone de rosa: lo succhia e se ne va... Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa.

Ecco, credo che la rappresenti in toto.

Si avvicina ottobre, e sento salire dentro un misto di emozioni che non mi fanno stare bene. Sono in eterna ricerca di attimi di felicità, di ricordi felici e sereni, di aspettative che profumano di buono.
Per assaporarla, però, è necessario vivere senza aspettarla...che poi quella arriva quando meno te lo aspetti. 

Il mio mondo onirico mi rivela come sto...così sto continuando a sognare di ansia, di trasalimenti. Ho sognato che raccontavo (forse a me stessa) della morte di papà, delle ore, dell'angoscia...in maniera vivida e articolata. E (mi) dicevo: Sto elaborando, ne parlo per elaborare. 

Successivamente ho risognato Alby, l'ultima volta era un anno fa ed era nella bara in decomposizione...oggi, invece, era vivo e vegeto e accanto a Damy...e gli dicevo che era bello e che non assomigliava molto al fratello. 

Insomma, qui si procede  a tentoni...piano, in salita, in discesa, di corsa, oppure ci si ferma. 

Il tipo strambo di Yoga mi aveva detto una cosa che però condivido, il passato è dolore e sofferenza, il futuro è ansia, vivere il presente, sempre. 

Così, con il sole di settembre, con il cielo azzurro e con l'aria frizzante, mentre portavo a spasso il mio barattolo pelato e al quale sta spuntando il primo dente (un canino...figlio strano), ho assaporato l'attimo di felicità al quale aggrapparmi per non ricadere nel passato. Come un'ape... 

Il problema è che poi torna la notte...e il buio porta con sé strane sensazioni. Forse come un'ape bisognerebbe solo chiudere gli occhi e dormire, che domani, chissà, potrebbe tornare la felicità.
 


 

2 commenti:

  1. Tesoro mio, tanta strada in salita ancora...tu continua a camminare e a fermarti per questi attimi di felicità !

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  2. I vuoti lasciati da chi non c'è più li conosco. Comprendo l'assenza di un padre, conosco la mancanza di una madre. Quella di un figlio posso solo immaginarla e mi si ferma il cuore. Noi siamo anche ciò che abbiamo perso, i pieni e i vuoti. Noi certi giorni siamo la loro prosecuzione, loro vivono attraverso di noi. Ma certi altri siamo resti, scarti. I loro avanzi. La felicità è una scelta di vita, che replichiamo quotidianamente. È uno stato mentale. Non è quel che ci accade, ma come scegliamo di viverlo. Si, dipende da noi e ora che questo figlio c'è io penso che ho il diritto e il dovere di essere felice più che posso, di godere più che posso. Per me, per lui, per il mio compagno, per chi non c'è piu. Ti sono vicina, oggi nella felicità :))

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