lunedì 30 giugno 2014

Donnette

Come vorrei poter essere serena come le donnette. Per donnette intendo quelle persone appartenenti al genere femminile, età compresa tra 25 e 60 anni, interessate alla chiacchera da bar e ai doppisensi. Solitamente persone allegre, educate, attente all'aspetto fisico, e sciocche. Semplicemente persone sciocche.

Donne che a volte lavorano ma che amano occuparsi delle faccende "da donne" (appunto), per cui è importante decidere cosa fare a pranzo e cena, avere armadi perfetti con abiti disposti ad effetto cromoterapia. I colori chiari prima e poi quelli scuri (che producono ansia).   A meno che non dispongano di colf al seguito...allora sono donnette doppiamente fortunate perché allegre e benestanti. Donne che fanno discorsi da donne e che non osano intromettersi in quelli che fanno i mariti (chiaramente relegati nel gruppo maschietti e guai a mischiarsi).

Le donnette sono felici. Sono lo stereotipo del detto "Gente allegra il ciel l'aiuta".

Immagino che ognuno di voi ne conosca qualcuna, a me mettono allegria e un po' le invidio.

Non ho armadi in ordine, non so mai cosa fare a pranzo e a cena, odio i discorsi da femmine...
e infatti sono sempre arrabbiata.

Ieri mi hanno dato della maleducata. Aveva ragione il tizio con cane e figlia al seguito che me lo ha fatto notare..avevo appena imprecato, stile scaricatore da porto, contro una "donnetta bionda" incapace di guidare e decidere dove parcheggiare...avevo il finestrino aperto... gli ho risposto che "sì, sono una cafona". Damy dormiva dietro...e mi sono vergognata così tanto che sono tornata a casa, dimenticandomi di dove fossi diretta.

Mi sono guardata di nuovo dall'esterno e ho avuto paura per Damy...che educazione posso impartirgli se sono spesso arrabbiata e se utilizzo un linguaggio spesso poco oxfordiano?

Così ho fatto un fioretto...ma già l'ho infranto... però voglio provarci...almeno ad essere meno irosa, più paziente.  Meno scaricatore e più donnetta. Magari riuscirò anche a decidere cosa fare per cena, evitando di ordinare la solita pizza a domicilio...

domenica 8 giugno 2014

Come farfalla

L'altro giorno ho visto una crisalide vuota... Qualcosa di meraviglioso sarà uscito da lì. Ma prima di diventare farfalla sarà stato viscido e brutto. La frase storica dice "ciò che per il bruco è la fine del mondo in realtà è una bellissima farfalla".

Metto le mani avanti, non mi sento bella come una farfalla, ma sento di aver asciugato le ali come una farfalla e di librarmi in volo come farebbe lei dopo essere uscita da una crisalide.

La mia nuova vita procede velocemente, è vero che i bambini assorbono tutte le energie che hai, ma è anche vero che cambiano le prospettive, le priorità, e che sono belli. Stancanti ma bellissimi. Il mio non so dire se sia bello, a volte lo vedo come un capolavoro, altre (e solitamente quando incontro qualcuno che vuole vederlo) è brutto. Povero Damy... non sono certo una "mamma standard", una di quelle che vede il proprio figlio come il più bello del mondo...io no, anzi, gli trovo 1000 difetti, come li trovo a me stessa. Ma lo amo tanto, forse come amo anche me stessa, ora.

Damy ha compiuto 3 mesi e i progressi da quando era nello stato "larvale" sono molteplici, dalle risate (ancora non rumorose), al vederlo afferrare gli oggetti, a sentirlo "chiaccherare". E poi guardarlo dormire...quanto sono rilassanti e belli i bimbi che dormono... Insomma è una meravigliosa rinascita...

Dalla morte di Alberto non avevo più discusso con Andrea, ora invece si discute molto...dicono che sia normale. Sicuramente la mia scarsa pazienza e stanchezza non giovano...ma sono certa che supereremo anche questi screzi.

Di bello questo mese c'è stato l'incontro con le Mamme di Novembre, ne ho incontrate quasi 40... è stato molto emozionante e ha rafforzato l'idea che avevo di questo gruppo di amiche... il virtuale non esiste proprio. C'erano anche i bimbi di novembre...e Andrea guardandoli mi ha detto "Alberto sarebbe come loro, vero?" "Già...". Parole interrotte lì, mentre vedevamo questi bimbi correre e Damy dormire beato nel carrozzino.

Di Alberto non se ne parla più... e a me fa male. Spesso mentre accarezzo Damy penso a lui...mi dico che sarebbero in due. Probabilmente in molti penseranno che ora ho Damy e che quindi il passato sia stato coperto. Ma per una madre...un figlio non si dimentica. E io non posso e non voglio. La gravidanza di Damiano è stata davvero difficile...psicologicamente ero a terra, ed era un continuo negare o spiegare, perché alla domanda "è il primo figlio?", dovevo decidere cosa rispondere...e ancora oggi quando me lo chiedono devo decidere quale risposta dare. Se dire una bugia e chiuderla lì o se dire la verità e  sentirmi guardare ancora con quegli occhi di chi prova pena.

Ho riletto qualche cosa di questo lungo anno e mezzo...e ho provato anche io pena per me stessa. Per la forza che ho saputo tirare fuori arrabbiandomi con il mondo intero, urlando il dolore, facendo a pezzi attimi di vita passata... La voglia di rinascere nonostante il dolore. La rabbia... quanta rabbia. Verso tutti e tutto. E la voglia e la pretesa di essere nel giusto.

A distanza di tempo mi rendo conto di aver fatto degli sbagli  dettati dall'impulso. Ho agito come si comportano gli anziani malati. Da egoista lagnosa. Ma "solo gli stupidi non cambiano mai idea". Non posso ricucire rapporti perduti, forse non sarebbe nemmeno possibile,o forse è giusto averli persi,  ma posso ricordarmi di come ero e non tornare ad essere così. Posso spiegare le ali e volare lontano da quel che ero, lontano dal dolore che ho sentito e che avverto ancora leggendo di me.

Però la mia crisalide la lascio da una parte, perché per poter raggiungere una méta, devi ricordarti da dove sei partito...