mercoledì 17 febbraio 2016

seguire i propri sogni

La prima volta che scambiai delle parole con Simona era al palazzo delle segreterie, alla Sapienza, ricordo come fosse ieri che mentre parlavamo le dissi "Hai un viso conosciuto, mi sa che ci siamo già viste", e lei, con quel sorriso che la caratterizza, rispose "Perché ho una faccia banale!!".

Simona ha frequentato il primo anno di università insieme a me e a Valentina. Poi decise di fare altro e si mise a lavorare nel mondo del turismo, forte del fatto che era capace di parlare le lingue, la sua simpatia e spontaneità le avrebbero dato ragione.

Valentina invece a un certo punto conobbe un mezzo santone vegano e decise di non avere più rapporti con me perché la pensavo in maniera diversa, e ciò che per il resto del mondo si può chiamare tolleranza, lei e il suo mezzo uomo narciso preferiscono chiamarla "Ciaone".

Sono passati diversi anni, grazie a fb eravamo ritornate in contatto, ci siamo anche riviste. Simona è una di quelle persone che anche se passano gli anni, resta uguale. Immutata. Sorriso solare, voglia di vivere e simpatia mescolata a quel suo essere acqua e sapone che permette alle persone di restare belle. Poi è successo il CRAC, io che vedo frantumare i sogni, io che inizio ad incassare dolori, e, incapace di saperli gestire, taglio i ponti con tante persone, lei compresa.

Mi sono interrogata molto su questo aspetto, e ad oggi l'unica spiegazione che trovo è che quando stai male non puoi trovare conforto in niente e facilmente si riesce a travisare. Ciò che per molti era silenzio di rispetto per me era menefreghismo, ciò che era forse incapacità di agire, per me era assenza. Ma delle miei azioni ho preso ed accettato le conseguenze e non rinnego nulla, perché vorrebbe dire non aver ascoltato ciò che urlava in quel momento e che chiedeva sollievo.

Le azioni le paghi è vero, ma ad alcune puoi porre rimedio. Così man mano che ho cominciato a vedere nuovamente le cose per quello che realmente erano, man mano che accettavo la condizione nuova della mia vita, ho riallacciato i rapporti con alcune persone che rappresentavano il passato, la gioia, la vita del PRIMA.

Tra queste ho ricontattato Simona, proprio a inizio mese. Abbiamo chattato un po', mi ha detto che era in Malesia, ho pensato inizialmente che fosse per un viaggio di piacere e non ho chiesto nulla. Questa mattina mi sono imbattuta in questo articolo:




http://www.tpi.it/mondo/italia/coppia-itialiani-giro-mondo-in-bicicletta

L'immagine di copertina mi ricordava la faccia "banale" di Simona. Leggendo... era proprio lei.

Dalla sua passione per gli sport,  la sua voglia di viaggiare, la sua solarità... al mettere in pratica un'azione di coraggio e di riscoperta.  La notizia mi ha fatto davvero piacere, e ho capito che è davvero il coraggio di fare ciò che credi a fare la differenza.

Ora seguirò questo suo viaggio, attraverso i suoi report https://www.facebook.com/becycling.net/?fref=ts 

Insomma....questa notizia, mi ha messo il buon'umore. Sai cosa Simona? Di banale non hai proprio nulla... e quel sorriso... devo ricordarmi più spesso di indossarlo anche io, chissà che non mi aiuti ad essere meno pessimista! Buon viaggio amica ritrovata.


6 commenti:

  1. Mi hai commossa! E' bello ritrovarsi, sempre :)
    E comunque hai una memoria pazzesca!!!

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    1. sì è un mio difetto...non scordo nulla. Le cose belle poi fa piacere rispolverarle! e comunque la mia memoria è proporzionale al tuo grado di pazzia... :-p

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  2. Cavoli che determinazione questa amica. Bravissima.

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  3. non ho superato la soglia per riimparare ad essere felice, ma intanto mi porto avanti seguendo te, amica.

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