venerdì 29 aprile 2016

Su fb e vecchi amici

Quanto puoi conoscere di chi sfiora la tua vita? Me lo sono domandato ieri dopo aver "curiosato" su fb (che diciamolo fb è davvero uno strumento di cazzeggio potente), esistono persone che non sono registrate, sono poche, io le chiamo le "persone pure e intelligenti", poi ci sono quelle che hanno 3000 amici che più nei hai e più sei uno che "conta", poi quelle come me che hanno solo le persone che conoscono, che non accettano amicizie di gente che nemmeno si presenta e che spesso sono contente che "tizio" abbia accettato la richiesta di amicizia "Ciao, come stai?, tutto bene? sposato? figli? lavoro? bene" e poi finisce lì a impolverarsi tra i nomi, o se va peggio lo stesso tizio ti toglie l'amicizia dopo un po' e quando te ne accorgi resti con un punto interrogativo grande come una casa. Va bhe tizio, evidentemente era solo buona educazione prima, ma ora certo che ora sei stato un pochino cafone. Ma fa nulla. Sono abituata.

Io sono sempre quella del "ciao ti ricordi di me?" e la risposta spesso è "no". Per cui, se sei abituata a queste figure puoi accettare anche che le cose vadano così e basta. Che poi sono campionessa nell'accettazione delle decisioni altrui.

Da dove ero partita? Ah sì, del cazzeggio su fb delle persone che sfiorano la tua vita. Per quelle che sfiorano intendo quelle con cui magari lavoro, che conosco da anni e con cui oltre a qualche incontro c'è solo uno scambio epistolare sui lavori da fare. Insomma cazzeggi cazzeggi e cosa scopri? Che quelle che sembravano persone decise, forti, perfette. In realtà nascondono vulnerabilità, che forse così perfette non sono.

Che spesso sono appassionate di scrittura, che gestiscono blog, di cucina, di racconti... e allora davvero il mondo è piccolo...davvero siamo tutti uguali. Se poi scopro che hanno un gatto allora mi stanno anche più simpatiche.

La scorsa settimana c'è stata una cena di classe, in realtà eravamo pochi ma siamo stati bene. Complice il rientro in città di quello 'famoso' della classe, del Vip. Scrivo così perché davvero lo è, o quanto meno sicuramente più del mio anonimato, che se la cassiera mi saluta sono pure contenta.

Ho notato che nonostante ci si avvicini ai 40...cavolo, siamo esattamente come 20 anni fa. Solo più vecchi, più intaccati e smussati. Ma davvero ho ritrovato in ognuno di loro l'adolescente che lo aveva abitato. In questa analisi chiaramente c'è spazio anche per la me di ieri, che molto si avvicina a quella di oggi... e questo non è un bene. Insomma rompipalle all'epoca e ancora oggi nulla è cambiato.

Bisognerebbe farne di più di queste cene, sia per ridere delle cazzate che facevi a 15 anni, sia per renderti conto di quanto era bello avere 15 anni. Oppure fai un giro su fb di quelli che ti hanno tolto l'amicizia...e capisci perché l'hanno fatto, perché non sopporterebbero le critiche che muoveresti loro, esattamente come 20 anni fa.

E allora ti viene da ridere, ma non  a te, all'adolescente con l'apparecchio ai denti che abita in un angolo e che ogni tanto spinge perché tu possa ricordare ciò che altrimenti scorderesti.


giovedì 21 aprile 2016

Immagina di dare un senso...a tutto

Che io sia rinata dal mio dolore è cosa detta e ridetta. Che scrivere mi abbia aiutata a superare, ad andare oltre, anche.

Quello che non sapete, o almeno non tutti, è che a completamento del mio breve percorso da Chiara, quest'ultima mi disse che avrei dovuto partecipare al concorso di Ciao Lapo. Si tratta del concorso "le parole dell'amore" che la stessa associazione fa ogni anno, e al quale non sono mai riuscita a partecipare, non perché non sapessi cosa scrivere...ma perché ciò che volevo portare era davvero doloroso da ripercorrere. Alla fine sono riuscita a farlo, il giorno prima del termine, ho inviato tutto, ho avvisato Chiara e mi sono sentita brava per aver terminato i compiti.

L'altra settimana sono usciti i vincitori e non ho vinto.

È andata ancora meglio. Il mio scritto, che molti di voi conosco per bene, ha vinto la menzione speciale, ovvero verrà pubblicato da solo.
Io, Alby e tutte le persone, tutte le emozioni del mio vecchio blog, tagliato, sistemato e aggiustato, diventerà una pubblicazione. Sì perché ho vinto con il vecchio blog, quello che si chiamava "Giorno dopo giorno". Quello che ho cominciato a scrivere il giorno 6.

Sono felice. Sia perché sono riuscita a rileggerlo e a ripercorrere quei giorni (e vi giuro che è stato molto difficile...non vi dico i pianti che mi sono fatta, va bhe che sono "lacrima facile" però...) sia perché diventerà uno strumento utile per chi, si troverà ad affrontare quello che ho vissuto, e alla fine di tutto sapere che quello che hai vissuto possa in qualche modo essere di aiuto ad altri...bhe ripaga davvero, lenisce e attutisce tutto.

Non si tratta di una consolazione, ma di gratitudine verso la me che ero. È come se si fosse chiuso un cerchio...come se avessi trovato dsavvero il posto giusto per le emozioni. Mio padre sarebbe felicissimo e se questo mi rattrista in qualche modo mi rende orgogliosa.

Ma la gratitudine va anche a tutte quelle persone che hanno camminato con me, a tutte quelle che ancora oggi ho accanto. Perché le storie da sole non si fanno, i monologhi sono noiosi, le storie, la vita, si fanno insieme. E grazie anche a tanti di voi, il nome di Alby sarà eterno e anche la me che ero e che sono diventata.