sabato 5 novembre 2016

Settimana pesante

Settimana pesante.

Il lunedì avrebbe dovuto essere il campanello d'allarme, se hai un corso sul RSPP  dove il grado di intelligenza, di partecipazione, di interesse e altro è pari a zero già dovresti passare a domenica no? No. Lunedì pomeriggio, Damy andiamo al corso di inglese, a sentire le canzoni carine? "no mamma, non c'ho voJa". Altro campanello.

Evabbhe, lunedì finisce, confidiamo nel martedì. Martedì banale, lavoro, routine familiare solita. Mercoledì decido di andare a Roma a incontrare un Prof con il quale ho lavorato negli ultimi mesi, un vero Signore che volevo conoscere. Colazione con il mio caro amico Davide che non vedo da gennaio, due risate, due pensieri allegri. Non ho preso l'ombrello, a Roma non piove mai....per fortuna i venditori di ombrelli mi hanno salvato all'uscita della stazione. 5 euro che non ho avuto la decenza, la forza e il piglio di contrattare.

Università, luogo di tanti anni di studio...cavolo, ma è cambiato tutto... Fisica sembra un centro sociale. Mi fermano chiamandomi signora. Capisco che il mio sentirmi studentessa non rispecchia con l'aria goffa e anziana che evidentemente dimostro. Fuggo. Verso l'incontro con il Prof, diluvia e non mi ricordo nemmeno come si prende un tram... sono una burina provinciale, se ne accorge pure quello che mi vuole dare un volantino...che figura di merda. Prima di tornare a casa mi dedico qualche ora per me, per un po' di shopping (almeno quello mei ricordo come si fa).

Pomeriggio, Terni. Porto Damy dalla nonna giusto il tempo di prepare la valigia che domani si va a Milano. Sono le 18:50 lo vado  a prendere, leggiamo qualche storia sul divano, la cena è pronta. Il tempo di dire "Carina questa storia vero?" che TRRRRRR TERREMOTO. Mi precipito con Damy sotto al tavolo... lui mi parla sottovoce "mamma perché siamo sotto al tavolo?" , perché c'è il terremoto, dico. Ma ho il terrore negli occhi e lui credo che lo capisca o forse no. Sembra passato, arriva Andrea, che nel frattempo stava per prendere l'ascensore ma che invece fortunatamente prende le scale. Cena solo Damiano, a noi si è chiuso lo stomaco. Come faccio domani e dopodomani a lasciare casa? dopo il terremoto? e se lo rifà? Per la prima volta da quando è nato devo lasciarlo...e sono in paranoia. Bagnetto, canzoni, Andrea sta mettendo il pigiama azzurro a Damiano, io sono in camera TRRRRRR TERREMOTO, ci precipitiamo sotto la porta della camera di damy, mi chiede se sia ancora il terremoto, dico di sì...e vado in panico. Ansia, paura, ansia, paura, giro a vuoto per casa. Decido di andare a dormire da mia madre, che con noi deve venire anche mia suocera, che no, a Terni non la lasciamo. Alle 21 e rotti partiamo per casa di mia madre, è a piano terra e li si sente di meno il tremare bastardo. Mi addormento verso le 2 di notte, alle 6 la sveglia, che a Milano ci andiamo lo stesso. Andrea però mi promette che stare da mia madre, il nido è chiuso per sicurezza.

Giovedì Milano, con ritardo dei treni fino a 75 minuti. Cena con un mio caro amico ma il pensiero è fisso a chi ho lasciato a casa, e cosi questo giorno di libertà che mi pregustavo è stata un'angoscia continua. Venerdì torno e Damiano alla stazione mi abbraccia forte dicendo che gli sono mancata e che "sei tornata mamma!". Sabato ci svegliamo tardissimo, la mattina andiamo al villaggio di babbo natale, il pomeriggio alla libreria del cuore a sentire le fiabe, la sera festeggiamo nonna. Poi a casa. Poi una tosse continua...sembra laringospasmo, corri, prendi il cortisone, damiano piange e dice AHIA AHIA, corriamo al pronto soccorso, tutto ok "ha fatto bene a dargli il cortisone", aerosol. Prendiamo le medicine stanotte Andrea? che domani lavori e se sta male come faccio ad uscire con lui? Giusto.  Medicine alla farmacia notturna. Stanotte bisogna mettere l'ora nuova...andiamo a letto verso le 2:30. Il risveglio è terribile. TRRRRR TERREMOTO, scatto in piedi, prendo Damiano e mi metto sotto la porta, sento sbattere le cose, sembra terminare ma invece riprende più forte. Mi domando se finirà o se moriremo tutti tanto è violenta. Finisce. Andrea mi dice di stare calma ma sono completamente fuori di me. Siamo in pigiama tutti. Cambio Damiano, mi vesto, prendo la valigia, metto l'aerosol che lui deve fare la cura di cortisone, preparo tutto. Casa continua a tremare, sono caduti gli oggetti, le ante dell'armadio si sono aperte, i gatti non li trovo sono nascosti. Gli metto la pappa ed esco in strada. Andrea mi urla contro che gli metto ansia. Chiamo mia suocera, mi chiamano cento persone, rispondo a fatica.  Sono in strada, ho promesso a Damiano la colazione al bar. Incontriamo alcuni amici, facciamo colazione (lui, solo lui noi no). Vado da mia madre. Il pomeriggio siamo tornati a prendere i gatti. 

Abbiamo passato un paio di giorni anche con la famiglia del fratello di Andrea, tutti insieme, perché il terremoto spaventa, se ti sorprende di notte ancora di più. Non metto piede dentro casa da una settimana. Domani rientro ma ho paura.

Le immagini in televisione non rimandano la sensazione che si prova quando la terra sotto i piedi trema. Ve lo dico io... ti fa  saltare i nervi a tal punto che quando cammini, quando ti siedi, ti sembra sempre che stia per tremare forte tutto, di nuovo. Ma spesso è solo suggestione.  

Una volta una persona mi ha detto che siamo legati alla Terra più di quanto pensiamo. Quanta verità. E quanta paura.

Sto bene ma sono una corda di violino.