giovedì 23 marzo 2017

Porte in faccia

Sogno il momento in cui chiudere  la porta in faccia a qualcuno.

In passato l'ho fatto a dire la verità... a venti credi di essere il padrone del mondo con l'altezzosità e la sfrontatezza che appartengono solo ai giovani. Poi ne fai trenta e ti rendi conto di quante cose sbagliate tu abbia fatto in nome di cosa poi? Di una eterna giustizia che mai... mai arriverà.

Ora che sono vicina ai quaranta (vicina a tal punto che se stendo il braccio li tocco) aumentano i rimpianti, le domande "Se avessi fatto quello? e se invece..?", non hai più la sfrontatezza, se non nascosta in qualche frase che manca di coraggio.

Sono sempre stata diretta, mai falsa, o almeno mai con coscienza. Oggi sono incazzata, con il sistema del lavoro, con la fatica fatta e non ripagata. Ti domandi se la cosa giusta da fare sia davvero sempre rispettare le regole piuttosto che infrangerle.

In questo mondo vince chi lecca meglio il culo. È così ragazzi, c'è davvero poco da fare. Si lavora attorno al bersaglio, scavando bene intorno a forza di camminarci, e vince chi sta più vicino, chi sa fare la cosa giusta. Parlare male dietro alle spalle, e diventare culo e camicia appena girato l'angolo. 

Forse l'errore è la considerazione del giusto. Evidentemente il mio concetto di giustizia non collide con quello altrui.

Sogno di chiudere la porta in faccia, sogno di urlare al telefono sbroccando come feci nel lontano 2012 a quella povera crista che ebbe la sfortuna di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Non sopporto la precarietà, non sopporto l'attesa e il labile. Voglio certezze, ho bisogno di sapere che la fatica viene ripagata. Ma non funziona così. Per nulla proprio.

E così ti ritrovi a fare i salti mortali per non sentire tuo marito che ti "butta l'ansia" sul futuro economico, quando potresti essere tranquilla lo stesso. Ti ritrovi  a fare i salti mortali perché ti sei prefissata degli obiettivi e non ce la fai a dire "ma forse non ce la posso fare" che ora  hai di nuovo la capacità di ragionare, ora  senti nuovamente ogni fibra del corpo attivarsi e non ce la fai proprio ad allentare il gas, ma spingi, tutto giù.... a tutto gas.

Perché sei così cogliona che basta un "Brava" detto mentre nel frattempo ti stanno silurando, per farti illudere che vada bene lo stesso. Che a volte fa comodo fare finta di non vedere o di capire.

"e se avessi fatto....?" No, non si torna indietro. Vai avanti, sbatti la porta... ma  è l'uscita di servizio.

Sono incazzata con il sistema lavorativo, sono incazzata con il mio lavoro, sono incazzata anche con l'impiego statale (ora non posso ma in futuro descriverò dinamiche interessanti sul posto fisso).

Vorrei tornare ai venti, fosse solo per credere di stare facendo la cosa giusta.

MAVAFFANCULOVA.